Lettera aperta a un Maestro Venerabile Scozzese e bisiano
19 febbraio 2025
Carissimo Fratello,
come avrai saputo, questa notte la Commissione per i Riconoscimenti della Conference of Grand Masters of Masons in North America ha ufficialmente riconosciuto la Gran Loggia Regolare d’Italia che, quindi, da oggi affiancherà il GOI nei rapporti e nel reciproco riconoscimento con le Gran Logge Nord Americane.
Insomma, un bel ceffone che arriva dritto dritto sulla faccia ben rasata di Stefano Bisi!
Tramontano, infatti, una volta per tutte, le sue velleità di diventare il Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese.
Se ti va, prendiamoci un minuto per ripercorrere insieme le tappe salienti di questo delirio — fin troppo strutturato — del ducetto senese.
Avvicinandosi la fine del suo secondo mandato e dovendo, quindi, passare la mano al primo esponente della dinastia siculo-calabrese che — come da accordi — d’ora in poi avrebbe dovuto imperare nel GOI in saecula saeculorum, Stefano Bisi incominciò a guardarsi attorno in cerca di un incarico che, da un lato, gli garantisse quel prestigio a cui il suo complesso di inferiorità gli impone continuamente di aggrapparsi e, dall’altro, che gli tenesse aperte quelle porte — nel mondo — così importanti per poter continuare i suoi lucrosi traffici, tra un paradiso fiscale e l’altro.
Gli bastò poco per capire che arrivare alla guida del Rito Scozzese sarebbe stata per lui la soluzione perfetta, se non fosse stato che nel Rito non lo voleva nessuno o, almeno, non in posizioni apicali.
In ogni caso, Stefano è uomo risoluto e non si perse d’animo.
Pensando a come fare, si rese conto che, in base ai Protocolli di Intesa, se uno non avesse più fatto parte del GOI, automaticamente non avrebbe avuto nemmeno più titolo per restare nel RSAA. Incominciò, così, a inventarsi scuse — una più fantasiosa dell’altra — per sbattere fuori dal GOI il maggior numero possibile di esponenti di spicco del Rito Scozzese: li espelleva da questa parte e, simultaneamente, questi decadevano dall’altra, facendo così spazio alla sua ascesa.
Un meccanismo pressoché perfetto (seppur viziato da quello sgradevole retrogusto di codardia dato dall’affidarsi ai cavilli invece che a un confronto aperto e franco).
Ovviamente, per difendersi dall’attacco, il Rito non poté far altro che cambiare unilateralmente la norma che rendeva automatica la decadenza dei propri membri, qualora questi non avessero più fatto parte del GOI.
Si chiuse così la prima manche, che aveva visto il Rito rintuzzare l’assalto di Bisi e chiudergli definitivamente le porte in faccia
Tuttavia, il nostro eroe non è certo uno che demorde e, così, vide bene di alzare la posta facendo firmare al suo succube — alias Tonino Tapino Talloncino — il famigerato decreto n. 10/AS del 13/06/2024 con cui si stabiliva l’immediata sospensione di tutti i rapporti del Grande Oriente d’Italia con il Rito Scozzese Antico ed Accettato e il contestuale divieto per i Maestri del GOl di aderire al Rito e/o di partecipare a qualsivoglia sua attività.
Da questo decreto, traspariva chiaramente la stizza di un Bisi costretto a rivedere i suoi programmi ma, al contempo, diventava evidente per tutti il disegno dell’incazzoso senese: privare il Rito della corrispondenza con una Gran Loggia e, quindi, togliergli la sua regolarità e, in ultima analisi, la sua stessa ragione di esistere.
Così facendo, Bisi avrebbe potuto coltivare l’idea di farsene uno suo, nuovo di zecca — all’interno del GOI — tagliato su misura per lui.
La risposta alle sue arroganti velleità è arrivata questa notte dagli Stati Uniti, chiara e definitiva:
“Il Rito Scozzese Antico e Accettato — quello vero — non si tocca! Se pensate di togliergli la Gran Loggia di riferimento, non c’è problema: noi gliene diamo un’altra e Bisi… Bisi…
Ma, insomma, chi cazzo è ‘sto Bisi?!”
E, adesso, veniamo a te, carissimo.
Ormai, è evidente che questa fanfaluca del “Rito Scozzese di Bisi” non si realizzerà mai e, quindi, tu cosa pensi di fare?
Verrai in Gran Loggia e — ubbidendo agli “ordini”, ma tradendo chi sei — voterai a favore della revoca definitiva di ogni rapporto con il Rito Scozzese?
E poi cosa farai?
Ti iscriverai al Rito di York vibonese?
Non sei arrabbiato per il fatto che vogliono costringerti a rinnegare ciò che, per anni, è stata la tua vita e il tuo percorso di perfezionamento personale?
Non ti pare che sia un sacrificio troppo grande, da immolare sull’altare dell’ambizione, dell’arroganza e dell’ingordigia di un piccolo traffichino di provincia come Stefano Bisi e dei figuri che compongono la sua cricca?
Non ti ribolle il sangue dalla voglia di votare contro il loro vergognoso ordine del giorno e di mandarli al diavolo una volta per tutte, proclamando finalmente il legittimo Gran Maestro Leo Taroni alla carica e al ruolo che gli compete?
Non ce la fai? Venticinque anni di Raffi e Bisi hanno, ormai, fiaccato la tua dignità?
La tua inerzia davanti alle nefandezze di questi anni — magari premiata con grembiuli, medagliette e incarichi altisonanti, purché ci si girasse dall’altra parte senza fare tante storie — ha ormai intriso e corrotto ogni tua fibra?
L’ignavia ha ormai preso il sopravvento e ti sei dimenticato che una volta volevi “edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al vizio e lavorare al Bene e al Progresso dell’Umanità” ?
Non stare a guardare gli altri, ma farlo tu stesso. Con dedizione, con entusiasmo, con forza.
Non te lo ricordi più? O hai paura che qualche capobastone ti minacci se non ti allinei e obbedisci agli ordini della cricca?
Beh , se le cose stanno così, marca visita. Datti malato, non venire a Rimini.
Lascia perdere.
Testo ripreso dal documento ufficiale diramato da Nigredo: