Lettera aperta a Pasquale La Pesa
Pubblichiamo il testo della lettera rivolta a Pasquale La Pesa, che trovate anche sottoforma di documento .pdf in calce al testo.
Carissimo Pasquale,
diciamocelo: la lettera di ieri con cui tu e i tuoi compagni di Lista proponete di dare vita a una “Assemblea Costituente” ove, “attraverso un confronto aperto e costruttivo, si possa lavorare insieme per stabilire una nuova base di intesa che ci permetta di proseguire uniti, con l’obiettivo di creare un Ordine più solido, più equo, più giusto e più unito” è assolutamente ammirevole!
Niente di meno.
È ammirevole per tante ragioni.
Innanzi tutto, per la distaccata innocenza che la pervade, degna del più puro e ingenuo Candido di Voltaire.
A leggerla, sembra che tu abbia passato gli ultimi due anni all’estero (magari in Svezia) e che, tornan- do, sia trasecolato di fronte al fatto che, nel frattempo, Stefano Bisi e la sua cricca abbiano fatto epurazioni a tappeto e brogli per ribaltare la sconfitta elettorale di marzo 2024.
È più che giusto che tu ti stupisca: questa situazione non è solo inattesa, è proprio inconcepibile! Come lo è il fatto che i veri vincitori — defraudati — siano dovuti ricorrere alla Giustizia ordinaria, non potendo contare su quella indegna buffonata che è la Giustizia Massonica oggi, ai tempi del collerico Bisi.
Malauguratamente, caro Pasquale, non tutti sono come te, capaci di elevarsi con serenità d’animo di fronte a queste infime trivialità. È strabiliante, eppure devi sapere che vi sono alcuni che, vittime di torti, non ce la fanno a far finta di niente e vogliono, addirittura, difendere i propri diritti.
Poveretti!
È mirabile anche il nobile sdegno che dimostri verso quei miserabili e anonimi canali Telegram, a cui possono accedere persino i profani e — incredibile dictu — i giornalisti!
Sarà forse stato questo tuo moto di sdegno a distrarti nello scrivere la frase successiva: in realtà, non sono “inchieste scandalistiche internazionali” ma “inchieste su scandali internazionali”, così come non si tratta del “coinvolgimento di Obbedienze massoniche straniere ad opera di alcuni media” bensì di “alcuni media che rilevano il coinvolgimento di Obbedienze massoniche straniere” nel diffuso malaffare del GOI a guida bisiana.
Comunque, non preoccuparti: la lingua italiana è complessa e qui parliamo di errori assolutamente veniali.
La nostra ammirazione verso di te e la tua lettera cresce ancor di più quando, più avanti, sostieni che “la vittima innocente di questa situazione è l’immagine pubblica del Grande Oriente d’Italia”, introducendo noi poveri mortali in una dotta dissertazione filosofica, sulle orme di Guy Debord e Jean Baudrillard.
Hai ragione: viviamo in un mondo dove, a causa dei nuovi media, l’influenza delle immagini sta diventando sempre più preponderante e questo finisce per produrre una società inevitabilmente votata all’apparenza, dove i confini tra realtà e immagine sfumano, fino al punto di annullarsi.
È così che l’immagine pubblica del GOI diventa la “vittima innocente” di ciò che accade. Sia chiaro, non la vittima colpevole, ma la vittima innocente. Non c’è niente da fare, sei troppo avanti rispetto a noi: non riusciamo proprio a seguirti nelle vertigi- nose profondità del tuo pensiero!
Pensa che noi — terra terra, come siamo — pensavamo che la vittima di questa situazione causata dalla dissennata (per non dire criminale) condotta di Bisi e della sua cricca fosse il Grande Oriente d’Italia stesso.
Chi avrebbe mai pensato alla sua immagine?!
A quella sua “reputazione costruita con impegno e dedizione, fondata su valori di rettitudine, rispetto e crescita spirituale” ?
Forma e sostanza, innocenza e colpevolezza, aria fritta e supercazzola… Niente da dire: sei un grande!
Non mi preoccuperei troppo, invece, dell’eventuale perdita di credibilità del GOI a livello interna- zionale “nei confronti di quelle Obbedienze massoniche straniere che — secondo te — negli ultimi anni, avevano sempre guardato al Grande Oriente quale esempio virtuoso di come si potesse coniugare la crescita numerica con la qualità del lavoro esoterico svolto.”
Tu hai il timore che “oggi potrebbero pensare di prendere le distanze da una comunione rissosa [“comunione“ in minuscolo e “Obbedienza” in maiuscolo? Lapsus interessante…], così come si farebbe con un vicino di casa troppo litigioso e rumoroso, con il rischio, per certi versi sempre più concreto, di essere condannati a sparire progressivamente dalla scena internazionale nonostante la restituzione, nel marzo del 2023, del prestigioso riconoscimento della United Grand Lodge of England.”
Beh, insomma, Pasquale, se la situazione è quella che dici, probabilmente il vero problema è loro, non nostro.
Da una parte, affermi che negli ultimi anni ci hanno considerato un “esempio virtuoso”, nonostante tutti i rapporti della DIA che denunciano la contiguità di certi nostri ambienti con le mafie e i tanti (troppi) processi che ci vedono coinvolti in episodi di malaffare e, dall’altra, che ora potrebbero decidere di prendere le distanze da noi perché stiamo cercando di fare pulizia in casa nostra, seppur in maniera un po’ “rumorosa”.
Quale sarebbe il problema? Che adesso stiamo facendo un po’ di casino, mentre prima eravamo silenziosi?
Ti appassiona proprio questa cosa della forma e della sostanza !
Nel capoverso successivo invece, caro Pasquale, ci dai una notizia succosa!
Una vera e propria bomba: “la decisione di convocare una Gran Loggia [è stata presa N.d.R.] per annullare le elezioni” !
Accidenti! Questa è nuova!
Eravamo rimasti al fatto che Bisi avesse convocato la Gran Loggia il 27 dicembre 2024 per altre ragioni (forse per l’approvazione dei Bilanci o per cercare di mettere una pezza sul casino che ha combinato con il Rito Scozzese) e che solo successivamente gli fossero pervenute le richieste da parte di una trentina di Logge di inserire nell’ordine del giorno anche la revoca e l’annullamento del procedimento elettorale e l’immediata indizione di nuove elezioni (vedasi il Decreto 506/SB del 27 gennaio 2025).
Tu adesso dici che è stata un’idea di Bisi? È incredibile!
E sai perché è incredibile?
Perché è stato proprio lui l’artefice de “i vizi e le irregolarità emerse nel procedimento” elettorale! Eh sì!
Non è stato forse lui a proclamare Gran Maestro Antonio Seminario, pur essendo i risultati delle elezioni contestati e ancora sub judice ?
Non è stato forse lui a impedire alla CEN di riunirsi, lo scorso novembre, per poter rivedere e rettificare — in autotutela — le proprie decisioni, dopo l’ordinanza di sospensione da parte del Tribunale dell’efficacia delle delibere che avevano deciso l’annullamento delle famose schede e, quindi, dato la vittoria ad Antonio Seminario?
Non è stato forse lui a costituirsi in giudizio contro i ricorsi relativi alle decisioni della CEN, al posto della CEN stessa (che, in linea teorica, dovrebbe essere un organo indipendente)?
Beh, a leggere quello che scrivi, potrebbe sorgere il dubbio che Bisi abbia voluto convocare la Gran Loggia per annullare le elezioni semplicemente perché il suo candidato Antonio Seminario le aveva perse…
Non ti pare una cosa inaccettabile? Intollerabile?
Pensa se Biden avesse voluto annullare le elezioni perché le aveva vinte Trump e non la Harris: gli Stati Uniti per primi — e il mondo intero a seguire — sarebbero insorti con veemenza!
A noi, invece, sta bene così? Non diciamo niente?
A questo punto, caro Pasquale, la tua domanda “Ma siamo davvero sicuri che indire nuove elezioni in un clima invivibile ed irrespirabile sia la soluzione?” rischia di diventare leggermente oziosa.
Qui non si tratta di una semplice questione di opportunità: indire oggi nuove elezioni vorrebbe dire avallare l’ennesimo abuso, l’ennesimo colpo di mano di Stefano Bisi!
In aperto contrasto con qualsiasi — minima — regola di democrazia interna, se non addirittura di civile convivenza!
Vorrebbe dire rendersi complici di una condotta delinquenziale.
Come puoi pensare, allora, di trovare una soluzione all’attuale conflittualità attraverso “il dialogo, il confronto leale e il riconoscimento reciproco delle ragioni di ciascuno, in un contesto di rispetto e volontà di ricostruzione” ?
Qui non c’è niente di tutto ciò: Bisi non ha alcun rispetto per nessuno! Pensa solo ai suoi interessi.
E allora — perdonaci — potrebbe venire il dubbio che questa tua “proposta” di dare vita a una “Assemblea Costituente” non sia quello che vorrebbe sembrare, a prima vista.
Il fatto che tra i firmatari ci sia, ad esempio, il sodale di Bisi Augusto Vasselli potrebbe, in effetti, far sorgere qualche domanda.
Non è stato proprio lui, nella riunione del Consiglio dell’Ordine del primo di dicembre 2024, a proporre nuove elezioni?
Come mai ha cambiato idea così radicalmente e così rapidamente?
Stai a vedere che questo appello alla nobiltà d’animo, ai buoni sentimenti, al volemose bene in realtà ha un altro scopo: scongiurare la ormai prossima débâcle di Stefano Bisi in Gran Loggia!
La disfatta che patirà ben prima della conclusione dei procedimenti civili in atto (e di quelli penali che, di qui a breve, lo vedranno sulla sedia degli imputati) e che, a prescindere da essi, lo metterà in gravissime difficoltà. Innanzi tutto, nei rapporti con i suoi “partner” d’affari: gente che negli anni gli ha garantito lauti guadagni ma che, quando cadi in disgrazia, potrebbe anche pensare che tu sappia troppo e, magari, gli venga voglia offrirti un caffè più amaro del solito o di farti venire un groppo alla gola, così come succede talvolta, sotto certi ponti di Londra.
Abbiamo sempre saputo che Stefano Bisi non sapesse scrivere (sono anni e anni che continua ad ammorbarci con i suoi libercoli…), ma adesso abbiamo anche la certezza che non sa contare!
Ha spinto come un forsennato per ottenere questa sua benedetta Gran Loggia — pensando di poter fare i suoi comodi e risolvere, in qualche maniera, i suoi problemi — ma non si è reso conto che in quella sede votano i Maestri Venerabili e non quella pletora di “maestri da voto di scambio”, tirati su in certi allevamenti intensivi di Calabria e Sicilia col solo scopo di votare lui e la sua cricca, in ossequio alle direttive di organizzazioni dai fini non propriamente commendevoli.
No, il Bisi non ha ragionato sul fatto che le Logge delle Circoscrizioni in cui ha vinto Leo Taroni nelle ultime elezioni sono oltre 550, mentre quelle dove ha prevalso il suo Delfino (il meschino e piccino Tonino Talloncino) sono poco più di 300.
È pur vero che le organizzazioni poco commendevoli di cui sopra, negli anni, hanno infiltrato ben bene anche il Centro-Nord e che le consorterie del malaffare in cui è cresciuta e ha prosperato l’attività da traffichino di Bisi sono estese ben ramificate. Tuttavia, questo non è bastato per ribaltare i rapporti di forza all’interno della maggior parte delle Logge dove — potrà, forse, apparire strano — esistono ancora Uomini liberi e di buoni costumi.
Uomini di valore che agiscono in buona fede e che, naturalmente, sono ben presenti anche nelle Circoscrizioni meridionali. Fratelli che, appena si renderanno conto che non hanno più nulla da temere dalla cricca bisiana, saranno ben felici di mandarlo al diavolo e votare secondo coscienza, avendo a cuore la propria dignità di Uomini e di Liberi Muratori.
Stefano Bisi ha capito solo adesso la gravità dell’errore che ha fatto e, ormai, è un uomo disperato che si rende conto che sta per crollargli il modo addosso: da un lato, in Gran Loggia lo attende una sconfitta clamorosa e, dall’altro, gli esposti in sede penale (peraltro, ben circostanziati e documentati) a cui fai riferimento nella tua lettera si sono già trasformati in indagini e, tra poco, incominceranno ad arrivare le richieste di rinvio a giudizio.
Oggi Bisi è nel panico e le sta provando tutte.
Questa bella trovata dell’Assemblea Costituente (idea tua o di Vasselli?) è solo l’ennesimo tentativo, l’ennesimo espediente per cercare di trarsi d’impaccio.
E, allora, scendiamo nel dettaglio di questa tua bella proposta.
Secondo te, Pasquale, “l’Assemblea Costituente potrebbe avere i seguenti obiettivi:
- Ascoltare le voci di tutte le parti in causa e favorire un dialogo sincero e rispettoso, che metta al centro gli interessi dell’Ordine e non gli interessi di parte.
- Identificare le cause reali delle divergenze e proporre soluzioni condivise, basate su principi di equità, trasparenza e giustizia.
- Ridefinire gli obiettivi e le strategie del Grande Oriente d’Italia per garantire coesione e rinnovata determinazione, ponendo le basi per un futuro più stabile e armonioso.
- Ristabilire un clima di fiducia e collaborazione reciproca, rafforzando i legami tra tutti i Fratelli e restituendo al nostro Ordine la dignità e il prestigio che merita.”
Tutto molto bello e condivisibile ma ti rendi conto, Pasquale, che per raggiungere questi obiettivi non c’è affatto bisogno di passare attraverso un “Gran Maestro di transizione“ ?
Basta solo che Bisi e la sua marmaglia si levino dai piedi una volta per tutte e che, finalmente, il legittimo Gran Maestro Leo Taroni possa iniziare a lavorare per il bene del Grande Oriente d’Italia.
Basta questo e gli obiettivi di cui parli — e molti altri ancora — saranno conseguiti senza grandi problemi.
Ti ringraziamo di cuore per il pensiero, Pasquale, ma ci stiamo comunque arrivando. Senza aver bisogno di alcuna Assemblea Costituente.
Ciao, un T.·.F.·.A.·.
Post Scriptum
Un’ultima cosa, Pasquale: perché questa idea di “riscrivere la storia di questi ultimi mesi” ? Lasciamo queste pratiche ai revisionisti!
Piuttosto, vediamo di ricordarcela bene la nostra storia degli ultimi anni (altro che mesi!), in modo che funga da monito per tutti noi e ci spinga a far sì che cose del genere non si ripetano mai più!